Anche il packaging può diventare un marchio registrato
Chi l’ha detto che solo i prodotti o i servizi sono l’oggetto di tutela di un marchio? Anche la confezione o l’ormai noto packaging può diventare l’attrazione centrale del produttore e, quindi del consumatore finale, vediamo come.
Il packaging ha una funzione comunicativa?
Uno dei nostri clienti ha deciso di ideare una confezione, con il relativo marchio registrato, per creare una sorta di network tra esercizi commerciali convenzionati, operanti nell’ambito del food & beverage, che
potessero contribuire ad un progetto di promozione e valorizzazione del
territorio locale. In buona sostanza, una quota parte del costo di
questa confezione, distribuita presso molti ristoranti, enoteche, locali
di intrattenimento vari, viene incamerato per finanziare un’agenzia di
promozione turistica che promuove la diffusione del territorio al grande
pubblico, nazionale ed estero. Ecco che il packaging diviene uno
strumento comunicativo, che promuove il progetto di comunicazione
turistica, coloro che aderiscono a tale progetto acquistano il packaging
indipendentemente al suo contenuto.
Quali peculiarità rispetto ad un marchio di prodotto o di servizio?
Indubbiamente
bisogna conoscere nel dettaglio la classificazione internazionale di
Nizza, per evitare disguidi o fraintendimenti, con il rischio di
ritrovarsi con un marchio inutile. Registrare un marchio
per il packaging significa mettere in evidenza gli elementi figurativi
presenti sulla confezione, oltre a quelli denominativi. Per non
limitarci ad un solo design specifico, che potrebbe magari mutare nel corso degli anni, si è preferito “puntare” sul brand,
che garantisce una maggior efficacia legale, una maggior durata
temporale e che ha una maggior duttilità, visto che può
contraddistinguere svariate confezioni. Di conseguenza, la scelta
ponderata, e non casuale, si è rivelata la pià adatta per questo
specifico progetto di tutela legale.
Le caratteristiche del packaging
Con
uno scatolificio locale si sono ricercati, selezionati ed individuati
materiali eco-sostenibili, biodegradabili, oltre a “puntare” su un design personalizzato per i vari e singoli prodotti del food & beverage,
che sono oggetto di confezionamento. Di conseguenza, viste le
specifiche peculiarità del progetto, si è dovuto ottimizzare anche il quanto costa registrare un marchio, per evitare un dispendioso esborso economico per il produttore investitore. Il brand,
vista la lunga durata temporale e, visto l’ampio spettro di confezioni
che può tutelare al tempo stesso, si è rivelato lo strumento legale
vincente nel caso di specie. Infatti, sarebbe stato impensabile ed
anti-economico tutelare con dei design multipli tutte le
singole varianti della confezione nel corso degli anni avvenire. Il
consulente legale, infatti, non deve pensare solo al proprio tornaconto
personale, ma deve calarsi nel progetto e rivestire un ruolo di
“agevolatore”, per contribuire alla pina riuscita del progetto
imprenditoriale.
Considerazioni finali
Si
ringrazia l’imprenditore locale che ci ha dato modo di contribuire, nel
nostro piccolo, a tale iniziativa di promozione turistica del
territorio, flagellata da eventi sismici nel corso degli anni scorsi. La
registrazione marchio
potrà certamente contribuire a “calamitare” vari utenti,
nell’aspettativa che possa contribuire a rilanciare l’economia locale,
già provata dai suddetti eventi. Il nostro Studio specializzato resta
disponibile a fornire tutte le informazioni utili a coloro che vogliano
conoscere il progetto intrapreso dal nostro cliente, per promuovere le
iniziative ed eventi organizzati nel territorio locale.
Il contenuto originale è postato su ...https://www.ufficiobrevettimarchi.it/blog-post/anche-il-packaging-puo-diventare-un-marchio-registrato/
Comments
Post a Comment