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Showing posts from May, 2020

Quando il brand è strettamente correlato al prodotto: un caso particolare

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Un caso recentemente occorso merita senza dubbio di essere raccontato, quantomeno per la sua originalità e peculiarità. Ci hanno contattato dal Friuli Venezia Giulia per la cessione di un  marchio registrato  italiano che avrebbe ricompreso anche la vendita di un annesso roseto, ossia delle relative piante interrate in una serra. La questione ci è subito sembrata unica, tanto da attirare la nostra più completa attenzione, non tanto per l’iter  procedurale da dover seguire nella cessione della  registrazione marchio  ,  ma per le distinte attività che si sarebbero dovute portare a termine. Infatti, mentre il marchio segue il proprio distinto  iter   amministrativo per la variazione della titolarità, bisognava al tempo stesso intermediare e, poi, contrattualizzare il passaggio del roseto tra le parti interessate. A tal proposito, si è dovuto stimare non solo il  quanto costa registrare un marchio  della parte cedente, ma dare anche un “valore di mercato” alle specifiche r

Vademecum pratico per il logo registrato

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L’attività di formazione è il primo step da percorrere per tutti coloro che vogliano avvicinarsi ad un logo registrato . Cerchiamo di fornire alcuni suggerimenti agli utenti sulla base di casi pratici occorsi nel corso dell’attività professionale. Quale logo scegliere per il proprio business all’estero? La scelta di un brand denominativo potrebbe risultare penalizzante, soprattutto in quei paesi dove la mole dei segni distintivi già registrati risulta imponente. Di conseguenza, la scelta di registrare un logo si rivela, spesso e volentieri, strategica ed ottimale sotto tutti i punti di vista. Infatti, oltre a rendersi unici nel segmento di mercato, si potrà evitare qualsivoglia rischio di ricevere obiezioni e/o contestazioni vista la presumibile presenza di brand similari, già registrati a cura di terzi soggetti. Quale ruolo gioca il restyling di un logo? La normativa sulla Proprietà Industriale consente di apportare delle lievi modifiche di ordine grafico

La contraffazione dei dispositivi sanitari

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Nella fase attuale d’emergenza sanitaria, ovviamente non mancano sicuramente quei soggetti che intravedono la possibilità d’effettuare dei “soldi facili”, intraprendendo delle attività tipicamente contraffatorie sulla registrazione marchio . Uno degli esempi più noti e “sotto i riflettori” è certamente quello delle mascherine “FFP2”. Già nelle scorse settimane, non sono certamente mancati numerosi blitz e controlli della Guardia di Finanza, per stroncare questo vorticoso giro di frode in commercio, vale a dire tentare d’immettere sul mercato numerose mascherine prive dei requisiti di sicurezza e di conformità, ossia prive  di un marchio registrato , come ad esempio quello CE. Un tipico e consolidato canale di smercio illegale di tali dispositivi sanitari è quello d’importare dalla Cina  tali mascherine, corredate da documentazione solo all’apparenza legittima e completa che, ad una prima verifica doganale, potrebbe risultare conforme alla registrazione di un marchio . Le Fi