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Showing posts from September, 2020

I conflitti familiari causano la perdita di valore del brand

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  Una situazione che ci siamo trovati ad affrontare, per conto di uno dei nostri assistiti, è stata quella della perdita di valore di un  marchio registrato .  Infatti, a seguito di alcuni aspri dissidi familiari, un membro della famiglia ha deciso d’uscire dalla compagine societaria e fondare la propria impresa. La criticità è nata dal fatto che il socio uscente ha poi proceduto con il  registrare un marchio  identico in ambito comunitario, visto e considerato che si trattava di un patronimico, ossia il cognome della famiglia alla quale apparteneva. La situazione che si è venuta a creare è stata quella di una grossa confusione nel segmento di mercato, visto che i due brand sono entrati in conflitto sotto tutti i punti di vista. La situazione che, all’apparenza può sembrare paradossale, invece può risultare più comune di quello che si possa pensare, soprattutto di fronte alla  registrazione di un marchio  patronimico, ossia ad un  asset  al quale ognuno dei membri della famiglia ritien

La contraffazione dei brand attraverso i nomi a dominio

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Una delle forme di contraffazioni più comuni si esercita tramite i nomi a dominio, vale a dire si registra il  domain name  che corrisponde in tutto e  per tutto al  marchio registrato .  In questa maniera, si potrà poi creare il relativo website sul quale promuovere e commercializzare prodotti identici e/o similari a quelli del  brand  già tutelato. Recentemente, per conto di un nostro assistito, ci siamo imbattuti proprio in una fattispecie del genere, vale a dire i principali brand dei profumi venivano palesemente contraffatti su dei nomi a dominio tedeschi, sebbene i contenuti fossero in lingua finlandese. Nei suddetti  domain names  si poteva immediatamente notare la  registrazione marchio , oltre a dei prezzi molto convenienti, vale a dire classico “specchietto per le allodole” per tutti quei consumatori che cercano i prodotti di loro gradimento a dei prezzi molto ribassati. E’ ragionevole ritenere che questa tipologia di  website  abbia la finalità di estorcere piccole s

La liberalizzazione del mercato delle utilities

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  Ci stiamo oramai avvicinando alla fatidica data del 2022, quando verrà meno il mercato tutelato delle  utilities  e, quando il libero mercato entrerà a pieno regime per le forniture di gas metano e di energia elettrica. Di conseguenza, l’aspra competizione dei vari fornitori si gioca anche sul  marchio registrato . I vari  competitors  hanno certamente compreso che il modo più immediato di creare un’immagine cristallina ed una specchiata reputazione per accaparrarsi le quota di mercato, è certamente quello di puntare sulla  registrazione marchio , ossia ottenere un riconoscimento esclusivo all’utilizzo del proprio  brand   nel proprio segmento di mercato. Una delle maggiori problematiche che le  utilities  devono però affrontare è quella di riuscire a scovare un  brand  che sia effettivamente unico, visto e considerato che tutte hanno l’interesse a ruotare intorno al  concept  di energia, con le inevitabili declinazioni della suddetta denominazione. Ciò determina un affollamento d

L’attività di consulenza quando ci approcciamo al brand

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  La prima attività, spesso e  volentieri sottovaluta da molti, è sicuramente quella della consulenza legale specializzata, ossia un’attività sia formativa in generale sia un parere mirato sull’opportunità e convenienza di  registrare marchio . In pratica, ogni qual volta ci approcciamo ad una materia nuova, soprattutto se tecnica e specialistica, è sempre essenziale effettuare previamente un’attività formativa, per poi affrontare il caso di specie, ossia l’opportunità di  registrare un marchio ,  per tutelare in esclusiva i propri diritti immateriali. La consulenza, inoltre, gioca  un ruolo essenziale nella scelta e selezione del proprio consulente di fiducia, per la serie diversi professionisti richiedono compensi su fase oraria, mentre solo pochi professionisti svolgono tale prezioso servizio a titolo gratuito con tutta la dovizia del caso. Ciò detto, è evidente che il  quanto costa registrare un marchio  può essere condizionato o meno dal suddetto e preliminare servizio di consu

Estendere la tutela di un marchio all’estero, quando conviene farlo?

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   Trattasi di una questione piuttosto ricorrente tra gli imprenditori, ossia cercare di capire il  timing  di una possibile estensione del proprio marchio all’estero. Pur non essendoci una regola che si possa applicare indiscriminatamente a tutti, cerchiamo d’individuare alcuni punti fermi nel  registrare marchio  all’estero. Un primo aspetto incontrovertibile ci viene fornito dal  business  digitale, ossia tutti coloro che acquisiscono ordini commerciali in virtù del proprio  e-commerce,  godono indiscutibilmente di un parametro certo al quale poter fare riferimento, ossia gli ordinativi provenienti da uno specifico Paese estero. Verificato il  trend  costante di vendite,  registrare un marchio  nel suddetto Paese estero risulta un passo obbligato. Non sempre chiaramente è possibile muoversi a ragion veduta, infatti, ci sono dei paesi come gli Stati Uniti dove la  registrazione marchio  deve  risultare quantomeno contestuale alla vendita dei propri prodotti. Di conseguenza, un cer

Loghi storici: perché vengono rinnovati anche se non sono usati

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   Recentemente abbiamo affrontato un caso particolare in nome e per conto di un nostro cliente, vale a dire l’utilizzo improprio di un  logo registrato  altrui. Il nostro assistito, infatti, ha utilizzato per un certo lasso di tempo un segno distintivo grafico, intestato e già tutelato da parte di un noto gruppo di distribuzione commerciale. Il suddetto gruppo commerciale aveva proceduto a  registrare logo  già negli anni ’70, una denominazione piuttosto generica e descrittiva che, però, oggi come oggi, risulta essenziale per l’indicizzazione delle parole chiavi sui motori di ricerca. Di conseguenza, il nostro assistito ha ritenuto di farne uso proprio, visto e considerato che il suddetto segno distintivo grafico risulta non utilizzato attualmente in concreto. Da parte nostra, abbiamo esaminato la questione nei dettagli, ed abbiamo appurato che si trattava della  registrazione di un logo  storico, vale adire di uno di quei segni distintivi che sono oramai divenuti patrimonio commer

Il patrimonio eno-gastronomico italiano alla ricerca di una tutela esclusiva

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  Recentemente abbiamo avuto il piacere e l’onore di provvedere all’attività di  registrazione di un marchio  per più di un ente comunale. Questo  trend  sembra essere in crescita, a conferma del fatto che una maggior sensibilità acquisita sulla materia da parte degli enti comunali. Nello specifico, il nostro studio specializzato si è occupato di  registrare un marchio  per un tipico prodotto ligure, estratto dalla carne di suino, che allieta le tradizionali feste del territorio nel corso dell’anno. L’attività si è concentrata sia sull’aspetto formativo, ossia suggerire l’ideazione e la realizzazione di un  concept  grafico che richiamasse il territorio di provenienza del prodotto tipico e, allo stesso tempo, rendesse unico il segno distintivo da tutelare. L’ente comunale in questione lamentava il fatto che più di un esercente commerciale privato si appropriasse illegittimamente dell’immagine del prodotto gastronomico per fare pubblicità unicamente a se stesso, mentre chiaramente si

La priorità: strumento poco conosciuto nella tutela dei marchi

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  Molti utenti rivelano, spesso e volentieri, la loro preoccupazione nel momento in cui s’approcciano per la prima volta alla  registrazione marchio . Infatti, temono che i possibili contraffattori possano copiare i propri segni distintivi nei Paesi estero, prima che loro riescano ad ottenerne una tutela giuridica. Innanzitutto e’ doveroso segnalare che la contraffazione e’ un fenomeno complesso ed articolato, non e’ possibile ridurlo ad una fattispecie comune. Ciò non toglie che esistono strumenti di prevenzione, validi ed efficaci, che tutti gli utenti dovrebbero fin da subito conoscere nel momento in cui decidono di  registrare marchio ,  vediamo quali: Il primo strumento da conoscere e’ l’istituto giuridico della priorità, vale a dire un periodo di grazia di 6 mesi dal deposito della prima domanda di marchio, nel quale poter decidere d’estendere il proprio segno distintivo in tutti i singoli Paesi aderenti alla Convenzione di Parigi. Ovviamente, ci rendiamo perfettamente conto c