Anche l’artigianato sociale ha il suo brand
Tra
i progetti solidali e di cooperazione sociale che abbiamo avuto modo di
tutelare, vale senza dubbio la pena rimarcare quello che vede
protagoniste un gruppo di giovani donne, determinate e preparate, che
seguono un progetto tutto al femminile in diversi Paesi in via di
sviluppo, siti in Africa, in Sud America ecc. Si è trattato della registrazione di un marchio
comunitario, che tutela i prodotti di artigianato creati da donne in
stato di indigenza, che verranno poi promossi e commercializzati grazie i
canali della cooperazione sociale internazionale.
Come nasce il progetto?
Un
gruppo di donne, esperte e determinate, hanno deciso di promuovere la
cultura dell’affrancamento sociale femminile, per sensibilizzare la
questione a livello internazionale e per dare una certa dignità
economica e sociale a chi, per cultura e tradizione locale, si ritrovava
a dover sopravvivere in una realtà penalizzante che le relegava ai
margini della società. In questo modo, soggetti svantaggiati hanno
potuto prendere coscienza e consapevolezza della propria condizione
sociale ed hanno potuto “spezzare le catene” culturali e delle secolari
tradizioni locali. Nel nostro piccolo, riuscire a conseguire un marchio registrato,
ci ha resi partecipi di un progetto indubbiamente rilevante e
significativo. Le cooperante hanno seguito in prima persona
l’organizzazione e la nascita di centri sociali, dove le neo-artigiane
hanno potuto dar vita alle proprie creazioni, dopo aver maturato un
intenso periodo di formazione tecnica.
Quali sono le finalità del progetto sociale?
Intraprendere
iniziative simili in contesti “poco ospitali”, indubbiamente si è
rivelata una sfida personale e professionale gratificante per le
cooperanti, oltre che difficoltosa ed impegnativa. Calarsi in contesti
ancora poco aperti alla civiltà moderna, intrisi di tradizioni secolari,
ha rappresentato l’aspetto più complesso da dover affrontare.
Il
progetto ha visto l’impiego di risorse messe a disposizione da
associazioni internazionali, frutto di donazioni di filantropi o frutto
della raccolta di soggetti semplicemente sensibili a dare il proprio
contributo economico a persone svantaggiate nel mondo. Le donne che sono
state coinvolte hanno appreso un’arte antica, quella dell’artigianato,
ma con delle implicazioni moderne, ossia prodotti che potessero
raccontare la propria storia, quella del proprio Paese, realizzando
prodotti che potessero avere un gradimento sui mercati stranieri. La
stessa registrazione marchio ha
dovuto tenere in debita considerazione le peculiarità del progetto
sociale, per comunicare al mondo i messaggi ed i contenuti di tale
iniziativa.
Qual è il passo successivo?
Realizzati i prodotti, oggetti ecc. d’artigianato, verrà realizzato un apposito sito di e-commerce, per
promuovere e commercializzare tutte le creazioni provenienti dai Paesi
africani, dell’America Latina, il ricavato servirà a sostenere queste
campagne sociali, a creare dei centri di formazioni per i locali ed a
realizzare dei nuovi progetti di cooperazione presso queste realtà
dimenticate. Oltre a sostenere le piccole economie locali, si vogliono
“accendere i riflettori”, per dare dignità ad antiche popolazioni sparse
in vari punti del globo terrestre. Aspetto non trascurabile per le
cooperanti è stato quello di comprendere quanto costa registrare un marchio comunitario, visto che tutto deve rientrare nel proprio budget d’investimento, la razionalizzazione delle risorse disponibili è una necessità, oltre che una virtù.
Cosa abbiamo imparato da questa esperienza?
Prima
di tutto, lavorare per il prossimo non è solo una vocazione personale,
frutto del proprio percorso interiore, ma anche un valore sociale, che
dovrebbe essere sempre condiviso e diffuso, soprattutto da chi si
propone delle finalità umanitarie. L’impegno profuso da queste persone
fornisce un segnale che c’è ancora molto da fare, sebbene si stia
acquisendo sempre una maggiore consapevolezza e sensibilità su queste
tematiche sociali. Ognuno di noi può e deve dare il proprio contributo,
nella misura e con le modalità che gli sono consone, per poter
condividere gli immensi sforzi di chi, ogni giorno, è attivamente
impegnato in queste iniziative sociali. Da parte nostra, si ringrazia
per aver avuto l’opportunità ed il piacere di conoscere e contribuire,
per quanto possibile, alla promozione e alla diffusione d un brand per
il sociale. Ovviamente, il nostro Studio specializzato sarà lieto di
fornire tutte le informazioni utili a tutti coloro che volessero
contribuire o si rendessero disponili ad entrare in contatto con le
cooperanti internazionali e con il loro progetto di artigianato sociale.
Il contenuto originale è postato su ...https://www.ufficiobrevettimarchi.it/blog-post/anche-lartigianato-sociale-ha-il-suo-brand/
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