I profumi artistici: un brand di nicchia


Uno dei nostri Clienti ci ha coinvolto nel progetto della profumeria artistica che non ha nulla a che vedere con la profumeria commerciale. Si tratta di un mercato di nicchia, dove i fini maestri profumieri danno “libero sfogo” alla loro creatività artigianale e, dove sapienti mani, danno vita a nuove fragranze per una clientela selezionata. Registrare un marchio per un profumo di nicchia presenta delle peculiarità, visto che l’aspetto comunicativo e valoriale del brand presenta differenti finalità, vediamo quali:

Un profumo per molti ma non per tutti

Innanzitutto questi profumi artistici non sono certamente a buon mercato, il costo risulta importante, per dare un’idea un range tra le 150-200 Euro può darci un’idea precisa dei prodotti dei quali stiamo parlando. Per un consumatore, fidelizzarsi su questa tipologia di prodotti significa investire nel proprio status symbol, quindi, solo una fascia ridotta della popolazione può permettersi di farlo. Chi acquista tali prodotti, acquista anche e soprattutto un marchio registrato, vale a dire un bene di lusso che ostenta pubblicamente.

Che cos’è la profumeria artistica

Parliamo di qualcosa di esclusivo, di un vezzo, di lusso, tant’è che la produzione di questi prodotti risulta, spesso e volentieri, limitata e ridotta. Il principio consumistico di massa passa in secondo piano a tutto vantaggio della ricercatezza, della nicchia, con tutte le implicazioni psicologiche del caso. Solo esperti maestri essenzieri sono in grado di creare delle fragranze speciali, stravaganti, uniche che possono “lasciare il segno” tra i pochi eletti che avranno la fortuna di indossare. La ricercatezza influenza anche la scelta della registrazione marchio, visto che l’innovazione è certamente uno dei cavalli di battaglia di questi profumi di nicchia.

Quali sono le fonti principali di ispirazione?

E’ giusto sottolineare che il mercato della profumeria artistica è saturo, per le serie i nuovi percorsi olfattivi sono sempre più difficili da individuare e ricercare, ecco perché possiamo notare che molti essenzieri di nicchia preferiscono muoversi su dei concept noti, che hanno già un certo gradimento della clientela di riferimento, con delle poche varianti sul tema principale ecc, per evitare di fare “un buco nell’acqua”. La nostra sensazione, visitando l’ultimo salone della profumeria artistica, l’Exsense a Milano, è stata proprio quella che molti di essi si muovessero su dei percorsi olfattivi ben tracciati, cercando di valorizzare aspetti di contorno. Ad esempio, un packaging spinto verso l’eccesso, estremamente barocco e sofisticato, oppure dei flaconi personalizzati e da collezione, uno differente dall’altro, la registrazione di un marchio bizzarro, sono alcuni degli aspetti sui quali hanno puntato gli essenzieri.

Conclusioni

Il mercato della profumeria artistica non è un mercato certamente semplice da approcciare, barriere all’ingresso difficilmente consentono l’ingresso alle neo-aziende che, quindi, dovranno puntare sull’innovazione spinta fino all’eccesso, pur di farsi notare dalla clientela sempre più esigente e ricercata. Il rischio è quello di vedere un appiattimento olfattivo tra i vari essenzieri, visto che tutto o quasi sembra essere già stato immesso su questo mercato particolare. Di conseguenza, suggeriamo a tutti coloro che vogliano intraprendere questo duro percorso, di formarsi previamente in maniera adeguata, puntare su materie prime eccellenti, affidarsi a dei professionisti di sicura affidabilità, per evitare rapidi fallimenti commerciali.

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