La corsa al brand del momento
Uno dei fenomeni che abbiano visto crescere nel corso degli anni è quello della ricerca del “brand del momento”, vale a dire un dato avvenimento che vede protagonisti noti personaggi dello spettacolo, dello sport, del jetset in generale, che si rendono protagonisti di varie tipologie di performance, vediamone gli aspetti salienti.
Alcuni esempi concreti
In
occasione della partita di champions Juventus Real Madrid, il portiere
Buffon rivolgendosi all’arbitro, proferiva le seguenti parole:”al posto
del cuore hai un bidone di immondizia”. Visto l’effetto e l’impatto
immediato rimbalzato sui canali social, numerosi soggetti hanno tentato
nell’immediatezza di registrare un marchio.
In tale ipotesi, chiaramente colui che si è rivelato più rapido nel
depositare la domanda di marchio, si è poi assicurato il risultato
agognato. Esempi come questi sono oramai all’ordine del giorno, visto
l’effetto immediato che producono sulle persone, per la serie ognuno
confida di avere un “momento di gloria”.
Quanto investirci in questi progetti?
Diciamo
che l’effetto mediatico ha il suo picco massimo nelle prime settimane, a
ridosso dell’evento che ha visto protagonista la celebrità, poi,
inevitabilmente, verrà accantonato dal successivo evento, ecco perché
potremmo non avere una piena coincidenza tra la notorietà iniziale del
brand del momento e la sua validità decennale, quindi, paradossalmente,
avere conoscenza di quanto costa registrare un marchio potrebbe non risultare l’attività d’interesse principale, visto che tale tipologia di brand lentamente e progressivamente perderà il suo appeal, quindi, difficilmente sarà oggetto di un successivo rinnovo decennale.
A chi possono servire questa tipologia di brand?
A nostro avviso, trattasi di un brand “mordi e fuggi”, che non rispecchia la caratteristiche standard del brand tradizionale. Di conseguenza, l’attività di registrazione di un marchio
per questa tipologia di marchio potrà essere adottata poche volte,
magari all’inizio della propria attività commerciale, per farsi
conoscere al grande pubblico, e ritagliarsi la propria fetta di mercato.
Riteniamo risulti sconsigliabile adottare questa strategia nel lungo
periodo, non solo perchè verrebbe snaturato la funzione del marchio, ma
anche perchè tali investimenti non risulterebbero ottimizzati, per le
ragioni suesposte.
Conclusioni
Riteniamo che questa moda della registrazione marchio
del momento possa persistere nel corso degli anni avvenire, visto che
“l’effetto fotocopia” tra gli operatori dei vari settori sembra ancora
“vivo e vegeto”, oltre al fatto che i social rappresentano oramai un
punto fermo nella nostra vita quotidiana. Suggeriamo di muoversi con
estrema rapidità, qualora si voglia adottare questa tipologia di brand,
infatti, la competizione risulta particolarmente alta, non solo tra i
cittadini della stessa nazione d’appartenenza. In aggiunta, consigliamo
di rivolgersi a degli Studi specializzati in grado di effettuare,
prontamente, una ricerca mirata per le banche dati, visto che “il
secondo arrivato” nell’attività di deposito del marchio potrebbe andare
incontro ad un’opposizione intentata da parte del primo depositante,
rivelatosi, a conti fatti, il più lesto ad ottenere l’esclusiva legale
presso il Ministero oppure l’Ufficio Comunitario.
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