I Contraffattori Dei Brand Delle Case Automobilistiche


Uno dei fenomeni contraffattori e speculativi dei brand più diffusi è quello di seguire il trend delle case automobilistiche nell’ideazione e messa sul mercato di nuovi modelli. Infatti, solitamente, registrare un marchio segue una certa logica e, quindi, può risultare piuttosto prevedibile e sequenziale, vediamone alcuni esempi.

Quale orientamenti si adottano per la nascita dei nuovi modelli?

Oramai da diversi anni, le case automobilistiche adottano delle sigle, formate da lettere e numeri, o dalla loro combinazione, per lanciare sul mercato i nuovi modelli, evoluti e perfezionati. Di conseguenza, registrare marchio delle suddette sigle è divenuto un obbligo, oltre ad essere un must. Esempi di questo tipo lo possiamo notare per l’Audi, dove le varie sigle Q1, Q3, Q7 ecc. sono divenute degli esempi tangibili, oppure per la Mercedes, dove le varie ML, MG ecc. rimandano nell’immaginario collettivo a delle autovetture precise e dalle caratteristiche ben definite.

Come speculano i contraffattori?

Visto e considerato la natura sequenziale delle suddette sigle per la nascita dei nuovi modelli, molti contraffattori decidono, a ragion veduta, di accaparrarsi previamente un marchio registrato, composto da una di queste sigle, con l’aspettativa che, prima o poi, la casa automobilistica lanci sul mercato un nuovo modello che potrà essere così battezzato. A quel punto, la casa automobilistica, dovendo dar seguito alla serie sequenziale, per un discorso di continuità e di ragionevole aspettativa della propria clientela fidelizzata, si ritroverà con una “casella” risulta già occupata da qualcun altro.

Quali soluzioni percorribili per la casa automobilistica?

In tali fattispecie, non risulta infrequente che la casa automobilistica “debba scendere a patti” con lo speculatore, per cercare di rientrare in possesso di un brand che, in mancanza, potrebbe bloccare la linea di continuità instaurata con i propri affezionati clienti. Infatti, l’alternativa della registrazione marchio di una sigla completamente dissimile risulta poco praticabile, visto che il modello successivo risulta quasi sempre un’evoluzione ed un perfezionamento di quello precedente, quindi, la linea di continuità deve essere mantenuta e preservata, se non si vuole rischiare di subire una penalizzazione dai mercati.

Quanto può venire a costare una speculazione per la casa automobilistica?

Spesso e volentieri le case automobilistiche accettano di acquistare il brand dello speculatore, pur di non interrompere la sequenzialità delle sigle dei propri modelli. Di conseguenza, il quanto costa registrare un marchio si inquadra in una cessione, più che in un deposito ex novo. I maggiori costi risalteranno inevitabili, visto e considerato che i contraffattori conoscono il presumibile volume d’affari dei nuovi modelli ed il relativo costo della singola autovettura sul mercato, per la serie fissare un prezzo di cessione non risulterà difficile. Di conseguenza, le case automobilistiche, per cercare di tamponare questo fenomeno speculativo, cercano di prevedere, nei limiti del possibile, un numero di modelli evolutivi che, nel corso degli anni avvenire potrebbero susseguirsi e, quindi, preventivamente cercano di accaparrarsi per tempo i relativi brand.

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