In Quali Paesi L’investimento Nel Brand Risulta Più Economico?
Un modo inusuale di investire nel brand, è quello di considerare quei Paesi dove risulta oggettivamente più economico registrare un marchio. Infatti,
c’è una differenza piuttosto marcata da Paese a Paese, visto le
differenti tasse e specifiche attività da da dover porre in essere,
vediamo quali.
Quali i Paesi più costosi?
Certamente i Paesi arabi, quali Emirati Arabi Uniti ed Arabia Saudita, dove il quanto costa registrare un marchio assume i connotati di un vero e proprio salasso economico! Ecco perché è opportuno prevedere un ragionevole, stabile e duraturo business
in questi Paesi, al fine di evitare esborsi economici consistenti che
non verrebbero ottimizzati nel corso degli anni d’attività. In aggiunta,
si deve mettere “sul piatto della bilancia” anche i costi nella
legalizzazione dei documenti, ossia lettere d’incarico, visure camerali
ecc, che dovranno essere autenticate da un Notaio, per poi passare al
Consolato competente, con gli inevitabili costi aggiuntivi da dover
sostenere.
Quali i Paesi più economici?
Bisogna distinguere tra la sola attività di deposito del brand e le eventuali attività aggiuntive che si dovessero presentare, qualora il brand
subisca delle eventuali obiezioni e contestazioni. Nel primo caso, i
Paesi africani i Paesi del sud-est asiatico come le Filippine, la
Malesia e l’Indonesia risultano certamente economici. Come anticipavamo,
il costo ragionevolissimo per i suddetti Paesi, che si aggira sulle
1.000 Euro, potrebbe subire un incremento, nell’ipotesi in cui durante
l’iter di registrazione marchio dovessero essere emesse le cosiddette Office Actions, ossia le diverse tipologie di obiezioni, legate alle possibili violazioni della normativa locale.
Quali sono le più comuni Office Actions?
Esse
possono andare da rilievi di natura formale, come l’inadempimento ai
requisiti amministrativi previsti dalla normativa locale, ai rilievi di
natura sostanziale, quali la presenza di anteriorità ostative, ossia
marchi similari al proprio, oppure la non corretta indicazione dei
prodotti/servizi elencati nella classificazione merceologica. In tale
ipotesi, la registrazione di un marchio
potrebbe subire un brusco arresto procedurale, restare “sospesa” per
diversi mesi ed, in alcuni casi, potrebbe condurre al rifiuto della
domanda. In generale, prevedere le Office Actions non è sempre
agevole, visto e considerato che i vari esaminatori incaricati decidono
discrezionalmente, in base alla propria soggettività e sensibilità.
Conclusioni
In
definitiva, questo modo inusuale di investire riguarda, più che altro,
le grosse aziende che operano in numerosi Paesi extra-europei, le quali
possono permettersi di selezionare i singoli Paesi dove andare ad
investire nel proprio brand sulla base anche del relativo costo, per la serie se il mio business non è ancora decollato nei Paesi arabi, attenderò tempi migliori prima di valutare di ottenere il marchio registrato.
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