Il re-styling dei brand per sensibilizzare il distanziamento sociale
Un
fenomeno tutto particolare e’ emerso nel corso delle scorse settimane,
che ha visto protagonista il marchio registrato di numerose multinazionali e
non solo. Infatti, per sensibilizzare l’opinione pubblica a mantenere il
distanziamento sociale, al fine di prevenire qualsivoglia rischio
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contagio della pandemia, oramai diffusa a livello mondiale, le grandi aziende
hanno cercato di comunicare tale mnessaggio, grazie ai loro brand notori
a livello mondiale.
In
questa fase cosi’ delicata, la maggior parte degli operatori presenti nei vari
segmenti di mercato hanno, più che orientarsi verso il registrare marchio, hanno optato per il restyling
dei loro brand più famosi, nel tentativo di veicolare massivamente tale
messaggio di prevenzione sanitaria collettiva. Di conseguenza, illustri graphic
designer si sono cimentati in questo nuovo progetto, nel tentativo di
ideare e realizzare dei concept grafici che potessero unire le due
anime, ossia la sensibilizzazione al distanziamento sociale e la mission
aziendale.
Ala
luce di ciò, e’ subentrata una vera e propria sfida creativa tra illustratori,
grafici ecc., nel tentativo di “partorire” il concept che riuscisse a
comunicare e a conciliare al meglio le suddette due anime del progetto. In
questo caso, infatti, non ci trattava di creare un nuovo concept grafico,
per poter poi registrare un marchio ex novo, ma si
trattava di creare una versione sociale del brand notorio. I risultati
grafici, ovviamente, sono stati i più disparati, vediamone alcuni.
I
brand delle case automobilistiche più celebri, per esempio, da sempre
caratterizzati dall’intreccio di cerchi (si veda ad esempio l’Audi), dalla
congiunzione della stella a tre punte con un cerchio (si veda ad esempio la
Mercedes), dal logo della Hyundai che viene rappresentato dalla lettera “H”,
ora invece rappresentato da due persone stilizzate che si salutano con il
gesto, oramai divenuto celebre, del tocco dei gomiti, per evitare il più classico
scambio della mano. Tutti questi singoli brand vogliono veicolare alla
collettività il messaggio di tenersi prudenzialmente lontano, con un messaggio
che risulta graficamente efficace e d’immediato impatto visivo. Di conseguenza,
la registrazione di un marchio sarà connotata da una
peculiarità unica e distintiva, ossia la sensibilizzazione sociale, il vero
messaggio da diffondere.
Altre
multinazionali, invece, hanno preferito aggiungere un pay off, oppure
uno slogan incisivo, visto e considerato che il loro brand non si
prestava a delle modifiche grafiche che potessero veicolare questo genere di
messaggio. Di conseguenza, la registrazione marchio, in questi casi, e’ rimasta
pressoche’ inalterata, ed ha visto unicamente l’aggiunta dei classici
“Stai/rimani a casa”, oppure “restando divisi rimaniamo tutti uniti”.
Ovviamente, nessuno si e’ poi voluto sottrarre dal restyling grafico,
segno che la presenza attiva e concreta del brand in questo momento di
alto contenuto sociale, e non commerciale, riveste un ruolo altrettanto
strategico per ciascuno di loro.
Questa
fase, senza alcun dubbio particolare, per non dire unica, comporta per tutte le
aziende, società ecc., il dover previamente conoscere il livello di creatività
di cui e’ dotato il graphic designer che sarà designato a
quest’attività, più che conoscere il quanto costa registrare un marchio. Infatti, gli occhi degli
utenti e non solo saranno particolarmente attenti a comparare e notare tutti i
dettagli grafici che verranno scelti e “messi in campo”, per diffondere questo
messaggio sociale, in buona sostanza non verranno ammessi errori nella
comunicazione aziendale/societaria. La sfida e’ certamente aperta e noi
seguiremo certamente gli sviluppi, dandovene conto.
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