Quando il brand è strettamente correlato al prodotto: un caso particolare
Un caso recentemente occorso merita
senza dubbio di essere raccontato, quantomeno per la sua originalità e
peculiarità. Ci hanno contattato dal Friuli Venezia Giulia per la cessione di
un marchio registrato italiano
che avrebbe ricompreso anche la vendita di un annesso roseto, ossia delle
relative piante interrate in una serra.
La
questione ci è subito sembrata unica, tanto da attirare la nostra più completa
attenzione, non tanto per l’iter procedurale da dover seguire nella
cessione della registrazione
marchio , ma per le distinte attività che si
sarebbero dovute portare a termine. Infatti, mentre il marchio segue il proprio
distinto iter amministrativo per la variazione della
titolarità, bisognava al tempo stesso intermediare e, poi, contrattualizzare il
passaggio del roseto tra le parti interessate.
A
tal proposito, si è dovuto stimare non solo il quanto costa registrare un
marchio della parte cedente, ma dare anche un “valore
di mercato” alle specifiche rose che si trovavano piantate in quella
particolare zona italiana, che le connotava di peculiarità uniche agli occhi
del cessionario. Infatti, le suddette piante sarebbero state poi trapiantate in
un diverso habitat, per valorizzare l’azienda agricola della parte
cessionaria.
Quest’ultima
avrebbe potuto certamente registrare un marchio proprio
e seminare nei propri appezzamenti di terreno dei semi per ottenere il proprio
roseto, d’altro canto non avrebbero certamente potuto vantare, agli occhi
della propria clientela, della fama e della reputazione di cui gode il suddetto
roseto con il relativo brand.
A
tutti gli effetti, si tratta di un’operazione di marketing ben
mirata e voluta in tutti i singoli dettagli, per poter poi comunicare alla
propria clientela l’unicità del prodotto di cui si sarebbe poi potuto vantarne
esclusiva. Registrare marchio e
piantare i propri semi della pianta non sarebbe servito per l’obiettivo che la
parte cessionaria si prefiggeva, ossia sfoggiare un unicum tra
tutti i competitors, una vera e propria attrattiva per i
propri utenti, per creare un vero e proprio volano per l’intera economia
aziendale.
E’
evidente che l’operazione, unitariamente considerata ha avuto delle complessità
ed un costo non trascurabile per la parte cessionaria, scontato dire che la registrazione di un marchio proprio
sarebbe stata molto più economica. D’altro canto, non si trattava di concludere
un’operazione comune ed ordinaria, quindi, il business in
questione meritava uno sforzo unico per la parte cessionaria, visto che avrebbe
poi aperto scenari particolarmente vantaggiosi per il futuro dell’azienda
agricola in questione.
Il
nostro Studio è stato ovviamente onorato di poter prendere parte e partecipare
al buon esito della trattativa in questione, sia per veder ottimizzato il
relativo investimento sia per preservare nel tempo una risorsa ed una bellezza
unica da una punto di vista visivo ed olfattivo per i nostri territori
nazionali.
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