La contraffazione dei dispositivi sanitari
Nella fase attuale d’emergenza sanitaria, ovviamente non mancano
sicuramente quei soggetti che intravedono la possibilità d’effettuare dei
“soldi facili”, intraprendendo delle attività tipicamente contraffatorie sulla registrazione marchio. Uno degli esempi più noti e “sotto i riflettori” è certamente
quello delle mascherine “FFP2”.
Già nelle scorse
settimane, non sono certamente mancati numerosi blitz
e controlli della Guardia di Finanza, per stroncare questo vorticoso giro di
frode in commercio, vale a dire tentare d’immettere sul mercato numerose
mascherine prive dei requisiti di sicurezza e di conformità, ossia prive
di un marchio registrato, come ad esempio quello
CE.
Un tipico e consolidato
canale di smercio illegale di tali dispositivi sanitari è quello d’importare
dalla Cina tali mascherine, corredate da documentazione solo
all’apparenza legittima e completa che, ad una prima verifica doganale,
potrebbe risultare conforme alla registrazione di un marchio. Le Fiamme gialle sono in
grado di “scandagliare” il numero identificativo presente sulla documentazione
e verificare o meno la corrispondenza all’oggetto sociale dell’attività estera.
Infatti, non risulta infrequente che tali attività/società estere possano
“riciclare ” il loro marchio CE, ottenuto per produrre e commercializzare un
diverso e distinto prodotto, per realizzare i suddetti dispositivi medici,
estremamente appetibili sul mercato, visto il momento attuale.
A tale riguardo, è
giusto segnalare che tali società estere non sono legittimate ad ottenere
l’autorizzazione o l’estensione della loro licenza commerciale anche per tali
dispostivi medici, oltre a guardarsi bene dall’investire sul quanto costa registrare un
marchio. Infatti, la richiesta
e l’ottenimento di un titolo di privativa, la previa autorizzazione dai loro
organi competenti ecc., comporrebbe del tempo e del denaro che tali soggetti
evitano accuratamente di dedicare ed investire.
Le conseguenza
inevitabile per lo svolgimento di tali attività di frode in commercio e vendita
di prodotti con segni mendaci sono la notifica di denunce penali da parte
dell’autorità giudiziaria. In aggiunta, è previsto il sequestro della merce
contraffatta, priva di segni distintivi quali il registrare un marchio CE, valido e legittimo per i dispositivi medici da immettere poi
in commercio in ambito comunitario e, quindi, anche in ambito italiano.
Il livello d’attenzione
e di controllo delle Fiamme Gialle in questa difficile fase che noi tutti
stiamo attraversando è certamente massimo, infatti, dispositivi sanitari non
conformi che dovessero essere diffusi tra la popolazione potrebbero
inevitabilmente alimentare la diffusione del virus. A tal proposito, solo
l’ottenuta certificazione del registrare marchio per le suddette mascherine può garantire l’efficacia del presidio
medico adottato dall’utenza. Di conseguenza, molte aziende italiane,
autorizzate dal Ministero della Salute, stanno riconvertendo la propria
produzione per garantire la piena conformità dei presidi sanitari, evitando
così di dover importare dall’estero quantitativi significativi di mascherine
che possano nuocere alla salute degli utenti.
Sarà nostra cura
aggiornarVi sulla tematica in oggetto per sensibilizzare l’opinione pubblica e
tenerla costantemente informata. Di conseguenza, invitiamo tutti coloro che
fossero interessati a ricevere aggiornamenti a consultare periodicamente il
nostro blog informativo.
Il
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