Loghi storici: perché vengono rinnovati anche se non sono usati

  

Recentemente abbiamo affrontato un caso particolare in nome e per conto di un nostro cliente, vale a dire l’utilizzo improprio di un logo registrato altrui. Il nostro assistito, infatti, ha utilizzato per un certo lasso di tempo un segno distintivo grafico, intestato e già tutelato da parte di un noto gruppo di distribuzione commerciale.

Il suddetto gruppo commerciale aveva proceduto a registrare logo già negli anni ’70, una denominazione piuttosto generica e descrittiva che, però, oggi come oggi, risulta essenziale per l’indicizzazione delle parole chiavi sui motori di ricerca. Di conseguenza, il nostro assistito ha ritenuto di farne uso proprio, visto e considerato che il suddetto segno distintivo grafico risulta non utilizzato attualmente in concreto.

Da parte nostra, abbiamo esaminato la questione nei dettagli, ed abbiamo appurato che si trattava della registrazione di un logo storico, vale adire di uno di quei segni distintivi che sono oramai divenuti patrimonio commerciale ed imprenditoriale di una società, sebbene non vengano utilizzati in concreto, ossia non vengano associati ad una linea di prodotti sul mercato.

Questo genere di loghi vengono, spesso e  volentieri, rinnovati nel corso dei decenni, vengono ceduti o concessi quantomeno in licenza ad altre società del gruppo imprenditoriale, per il solo fatto che rivestono un ruolo strategico nel portafoglio degli asset aziendali. In alcuni casi, come quello in esame, la registrazione logo non era accompagnata da un uso effettivo dello stesso.

Come spesso e volentieri abbiamo discusso in questo blog, registrare un logo è solo il primo passo che caratterizza l’attività di tutela legale. Infatti, le politiche aziendali hanno compreso che non possono privarsi, per nessun motivo, degli asset storici e, quindi, strategici che detengono nel proprio portafoglio dei segni distintivi, ecco perché sono consapevoli che rinnovarli è un beneficio piuttosto che un costo da dover sostenere.

Ovviamente ci troviamo di fronte a dei gruppi imprenditoriali e a delle società con una certa disponibilità finanziaria, ecco perché il quanto costa registrare un logo viene considerato come un’opportunità di business, anche solo eventuale, piuttosto che una spesa nuda e cruda. Ricordiamo che il segno distintivo registrato, già nel portafoglio aziendale, può essere contabilizzato come posta attiva da inserire nel bilancio societario annuale, oppure può entrare negli affari con altri gruppi commerciale, come una sorta di “merce di scambio”.

Il caso in esame si è rivelato piuttosto interessante da esaminare, sia da un punto di vista squisitamente professionale, sia in termini pratici per l’attività di consulenza fornita al nostro assistito, infatti, i casi di studio sono estremamente istruttivi sia per il consulente specializzato sia per il cliente che intraprende un’attività economica, oggi come oggi sempre più digitale, per le indubbie implicazioni e vantaggi formativi.

Riteniamo che un’approfondita attività formativa possa rivelarsi essenziale, per veicolare le proprie scelte economiche-commerciali, soprattutto in un contesto sempre più complesso ed articolato come quello digitale, dove un’approfondita attività formativa risulta oramai imprendibile.

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